«Ancora nei giorni scorsi un’indagine sulle Province italiane ha confermato l’arretramento di Frosinone nella classifica fra quelle italiane. È una condizione che ben conosciamo e ricordarlo crea una sensazione di disagio perché sembra che serva a speculare sul consenso di chi continua, invece, solo a pagarne le conseguenze in termini di qualità di vita.
Il settore industriale in Italia sta producendo crescita economica e nuova occupazione, contrariamente a quanto constatiamo nel nostro territorio, dove diminuiscono i lavoratori occupati e si aprono nuove crisi aziendali: si pensi all’ ultima in ordine di tempo, quella appunto dell’Ideal Standard. Un’azienda quest’ultima che occupa, fra diretti ed indiretti, circa 500 persone, disponendo di maestranze ben preparate professionalmente e che, in questi anni, hanno prodotto beni di prima qualità. Su questa vertenza c’è l’attenzione della Regione Lazio, che spera di riportare la proprietà sul Tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico per un piano industriale di riconversione della stessa che sfrutti i grandi margini di crescita che oggi forniscono i processi di innovazione come, d’altronde, è già avvenuto nelle stesse aziende che risiedono fra Sassuolo e Modena.
A questa crisi fa riscontro quella della mancata ripresa dei programmi di produzione della FCA di Pedimonte S. Germano con il prolungamento della cassa integrazione per centinaia di lavoratori. Ciò conferma il procedere di una deindustrializzazione del territorio che, una buona volta per tutte, bisogna riconoscere come sottovalutato. Per evitare questa ulteriore “follia” crediamo che il nostro Progetto Area Vasta Smart provinciale, di sistema e a forte impatto innovativo, debba interessare trasversalmente tutte le attività del territorio provinciale: dalla pubblica amministrazione al terziario avanzato, dall’industria all’agricoltura. Un progetto complesso, d’insieme “orizzontale” che solo un’Autorità politica lungimirante può abbracciare, consapevole che a questo percorso di filiera e rete – avviato con le Amministrazioni comunali aderenti, le imprese, il mondo della ricerca accademica, le associazioni di basi nel 2016 – non vi è alternativa.Servono competenza, coraggio e forte spirito d’iniziativa. Su questo i cittadini saranno chiamati a valutare per le prossime candidature alla Regione e al Parlamento.
Dal Corriere della sera del 29 novembre 2017 “Sulla crisi dell’azienda, giovedì 30 novembre, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha inviato una lettera al ministro Calenda: “Gentile Ministro, sin dal nostro insediamento abbiamo seguito con particolare attenzione la società Ideal Standard di Roccasecca partecipando a tutti gli incontri tenuti al Ministero dello Sviluppo economico con l’obiettivo sia di tutelare la salvaguardia del Gruppo Ideal Standard sia di creare opportunità di rilancio per il sito di Roccasecca. Lo stabilimento, con un organico di 316 lavoratori, è il fiore all’occhiello del Gruppo. In occasione dell’ultimo incontro al Mise del 13 novembre u.s., abbiamo invitato l’azienda a fornirci il piano industriale. Apprendiamo invece che l’azienda ha cambiato idea: anziché procedere con gli investimenti ha deciso di chiudere lo stabilimento. Questa decisione è inaccettabile perché toglie ogni prospettiva ai lavoratori. Ritengo, ora, importante un ulteriore intervento delle istituzioni per provare a trovare soluzioni alternative al licenziamento. Ti scrivo quindi per chiedere la disponibilità del Ministero che presiedi a promuovere un nuovo incontro con i vertici aziendali per trovare insieme una soluzione positiva.
L’azienda: «Italia mercato chiave per noi»
Intanto dall’azienda della Ideal Standard spiegano che non ci saranno problemi per le forniture ai clienti. «Ideal Standard – fanno sapere – è consapevole della gravità di questa decisione e intende ridurre quanto più possibile l’impatto sociale, intraprendendo un dialogo costruttivo con i sindacati, le Rsu e le istituzioni. Non ci aspettiamo alcuna interruzione di forniture per i nostri clienti. L’Italia continua ad essere un mercato chiave per Ideal Standard e l’azienda ha intenzione di mantenere una forte presenza in questo Paese»”.
E con questo, sollecitando i rappresentanti locali a prendere una posizione definitiva al riguardo, continuiamo ad essere solidari con le tante e i tanti lavoratori e famiglie che in queste ore stanno subendo ingiustizie dovute ai ritardi politici. Il presente ed il futuro della nostra terra e della nostra gente non può continuare ad essere dimenticato.
Giuseppina Bonaviri