Continua la mobilitazione per la difesa dei diritti dei bambini, soprattutto quello di ricevere l’amore dei propri genitori. Dopo la requisitoria (Cassazione requisitoria Sost. Proc. CERONI) della sostituta procuratrice generale della Corte di Cassazione, della recente ordinanza della stessa Corte che mette punti fermi sulla Pas ed ha palesato il ricorrente errore di assumere configurazioni giuridiche di allontanamento dei figli dai genitori per costrutti ascientifici, arriva il parere della Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Abruzzo, l’avvocato Avv. Maria Concetta Falivene.
La conferenza stampa è stata organizzata dalla deputata Veronica Giannone, segretario della commissione bicamerale per la tutela dell’Infanzia e dell’adolescenza, e componente della commissione Giustizia, per illustrare questa importantissima ordinanza (Cassazione 13217_2021) emessa dalla Corte di Cassazione, depositata in cancelleria lo scorso 17 maggio.
In quasi due ore di conferenza stampa con diversi interventi e commenti, alcune parole della Garante Falivene hanno colpito i sentimenti più profondi.
Parlando di un ragazzo allontanato dai propri genitori la Garante Falivene ha riferito alcune parole del minore che devono far riflette chi emette sentenze di allontanamento o propone detto allontanamento “non avevo più l’anima”. Sottolinea la Garante “per il bambino, la madre, il padre, qualsiasi ruolo abbiano, nell’ambito della società, sono la loro luce”.
Parole come amore, affetto abbraccio, dovrebbero essere utilizzate nel vocabolario comune anche dai c.d. “esperti” che popolano i tribunali diversamente, famiglie intere, ma soprattutto bambini, ricevono sanzioni, minacce, ritorsioni, maltrattamenti.
Il Garante dell’infanzia nazionale, come pure i Garanti regionali, avrebbero una importanza strategica per la tutela dei minori, e soprattutto per impedire i drammatici allontanamenti; circa 23 al giorno, così come è stato dichiarato dall’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Dal gennaio 2018 al giugno 2019 sono stati collocati fuori dalla famiglia 12.338 minori, 23 al giorno, appunto. Dati allarmanti, per così dire “pandemici”.
Mancano i dati aggiornati sugli allontanamenti dei minori dalle proprie famiglie.
La Garante dell’infanzia l’avvocato Maria Concetta Falivene ci ha rilasciato una intervista a margine della conferenza stampa.
“La riforma che ho proposto, la legge sulla istituzione dell’ispettorato dei servizi sociali parte, a mio avviso, da un vuoto normativo in cui nell’ordinamento giuridico per il principio della separazione dei poteri, vi deve essere la separazione tra controllore e controllato.
Di fatto ad oggi i servizi sociali sono incontrollati, gli assistenti sociali, e, pertanto, non possiamo lasciare che la vita di questi bambini, perché tutti possono incorrere in errori, possano essere in qualche modo danneggiati, privati di una propria identità.
Quando si perde un genitore, vi è un affido errato, quando si commette un errore in ambito minorile, noi dobbiamo avere consapevolezza, noi adulti, che eradichiamo le radici, l’anima ai bambini.
Pertanto, io mi auguro che ad oggi sia arrivato il momento di cambiare la prospettiva, di evidenziare sempre di più che il diritto del bambino, il diritto personalissimo del bambino ad avere un rapporto genitoriale.
Noi dobbiamo guardare ed esaminare l’ottica del bambino, per il bambino, la madre, il padre, qualsiasi ruolo abbiano, nell’ambito della società, sono la loro luce e, pertanto, dobbiamo avere consapevolezza di questo e cambiare prospettiva.
Solo in caso eccezionale di tutela pubblicistica e pertanto di casi di violenza assoluta, allora vi deve essere l’aspetto pubblicistico protezionistico”.
In riferimento al ragazzo che ha dichiarato “non avevo più l’anima” quando è stato separato dai genitori, la Garante dell’infanzia Falivene, ci risponde “ il bambino che viene allontanato dalla propria famiglia ovviamente perde le radici, perde i riferimenti.
Nel momento in cui questi ragazzi vengono proiettati, espulsi dall’ambito della famiglia, noi dobbiamo avere la consapevolezza, tranne casi eccezionali e giusti, che noi non diamo la possibilità a questi ragazzi di avere una continuità affettiva, si interrompere la loro crescita e, pertanto, di renderli smarriti in un ruolo, in una società”.
Il link della petizione “Diritti dei minori e delle loro famiglia: Istituire l’ispettorato delle funzioni sociali”
Di Giada Giunti