Durante la 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, l’attrice e imprenditrice Claudia Conte ha presentato al pubblico di Venezia l’evento internazionale “Women in Cinema Award”. Un premio nato con l’obiettivo di valorizzare e rendere omaggio al talento delle donne, prevalentemente all’interno dell’industria cinematografica e del mondo delle arti italiane e internazionali, e inoltre celebrare tutte quelle attrici, registe, sceneggiatrici, autrici, produttrici, creative e talentuose artigiane che fanno grande il cinema e le arti in generale.
Scrittrice, attrice, ma soprattutto un’imprenditrice culturale, Claudia Conte ha fondato la “Far from Shallow, Società Benefit Bcorp” per creare un network tra i diversi stakeholder del paese per sensibilizzarli sulle tematiche di sviluppo sostenibile e responsabilità sociale coniugando le diverse sensibilità e prerogative al fine di creare un’Italia migliore per le future generazioni. Promuove gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 attraverso progetti e iniziative patrocinate e finanziate dalle più autorevoli istituzioni pubbliche (Senato, Camera, Parlamento Europeo, Santa Sede, Ministeri, Ambasciate, CONI, CIP, Rai, Regioni, Province, Comuni).
Claudia Conte, infatti, è non solo attivista per i diritti umani, ma in particolare per la tutela delle donne e dei bambini in difficoltà. Promuove iniziative per la parità di genere e contro ogni forma di violenza. Tra i suoi progetti le mostre al Museo MAXXI “Nuns healing hearts” contro la tratta di persone, per la Santa Sede “Emozioni” per generare il cambiamento sull’ enciclica di Papa Francesco Laudato si’ (il grido della terra e degli ultimi), “Women for Justice” a sostegno delle donne afgane e ucraine a Milano fino allo scorso 31 luglio e dal 16 settembre a Roma. Quindi, abbiamo deciso di raggiungerla per sapere ancora di più del suo impegno a difesa delle donne.
Come nasce l’idea di portare il Women in Cinema Award a Venezia?
“L’idea nasce da un obiettivo condiviso con un’academy di giornaliste donne del mondo cinematografico, un pò come reazione al movimento #MeToo. Perchè ancora oggi ci sono molti gap e disuguaglianze con gli uomini, purtroppo c’è da lottare molto per avere una parità di genere e pari opportunità. La nostra reazione non è quella di lamentarci perchè veniamo molestate o maltrattate. No, la nostra idea è quella di unirci e dimostare che abbiamo le stesse capacità, le stesse competenze e lo stesso talento che hanno gli uomini.”
Come avviene la selezione ?
“C’è un’academy di eccellenze femminili per quanto riguarda il giornalismo cinematografico che ogni anno seleziona le vincitrici. Non solo attrice o registe ma anche le maestranze del cinema perchè spesso sono sotto i riflettori. Ci sono eccellenze nazionali e internazionali, come le sceneggiatrici che nel cinema sono molto importanti. Pensiamo alle montatrici, alle costumiste, sono tantissime le maestranze del cinema che spesso non vengono considerate perchè si predilige attenzionare più i protagonisti dei film. Quest’anno abbiamo premiato Anna Fendi, un’eccellenza italiana nel mondo, non solo per la moda ma anche per il cinema. Ha collaborato alla realizzazione di film indimenticabili come C’era una volta in America e il Padrino, e ha collaborato con i più grandi registi.”
Cosa ne pensi della parità di genere e del femminicidio ?
“Penso che derivi da un retaggio di pratriarcato. Se ci fosse una parità di genere non esisterebbe la violenza sulle donne. Solamente nel momento in cui donne e uomini hanno le stesse opportunità, gli stessi diritti, occupano gli stessi ruoli all’interno della società, si può definire una vera parità di genere. E non esiste un rapporto di dipendenza che può essere soltanto economica o psicologica, ma c’è un legame perchè da quella economica poi deriva quella psicologica. Purtroppo c’è un gap e un grosso divario tra uomo e donna per quanto riguarda la retribuzione. Come ad esempio il divario pensionistico. Quindi fino a quanto ci saranno queste disuguaglianze ingiuste e ingiustificabili, assisteremo sempre a fenomeni di violenza e di femminicidio. La donna non deve essere messa in condizione di dipendenza verso l’uomo ma lasciata libera e indipendente.”
Dopo Venezia ti aspetta un premio al Festival di Trani ?
“E’ una cosa innovativa in cui credo molto, in quanto è un festival sulla sostenibilità. La seconda edizione del Festival del Cinema e del Mare si trova a Trani, proprio perchè ha questo status di città del mare, una delle poche repubbliche marinare ancora ad averlo. Attraverso la cultura parliamo dello sviluppo sostenibile degli obiettivi dell’agenda ONU 2030 che sono: pace, giustizia, legalità, sostenibilità ambientale e riduzione delle disuguaglianze.”
Quali sono i tuoi prossimi progetti e se puoi anticiparci qualcosa?
“A breve partirà la mia mostra sulle donne in guerra che si chiama Women for Justice. Sono un’attivista per i diritti umani con particolare riferimento a donne e bambini. Ho organizzato questa mostra con un focus per l’Afghanistan e Ucraina. La mostra ha debuttato in occasione della giornata internazionale della giustizia a Milano nel Museo “ADI Design Museum” alla presenza della ministra Fabiana Dadone e di altri importanti istituzioni. Erano presenti anche delle attiviste afgane e ucraine nonché le protagoniste della mostra. Quindi è importante che attraverso la cultura riusciamo a dare voce a queste donne che hanno vissuto in un contesto dove non c’è libertà di espressione, ma solo regimi totalitari che impediscono il libero pensiero.
E poi sarò in tournée con il mio nuovo libro che si chiama “La legge del cuore. Storia di assassini, vigliacchi ed eroi ”, un libro che nasce in occasione dei trent’anni dalle Stragi di Capaci e di Via D’Amelio. Una storia di mafia, giustizia e legalità nato in omaggio alle vittime della mafia. Quest’anno c’è anche la ricorrenza dei trent’anni dell’introduzione della DIA e i quarant’anni dell’introduzione della legge Rognoni-La Torre art. 416 bis. Quarant’anni dalla morte di Carlo Alberto Dalla Chiesa. Quarant’anni dalla morte di Rocco Chinnici. Quindi ho voluto pubblicare questo libro e organizzare dei convegni dal titolo “La Memoria è Futuro”, convinta che possono essere prese d’ispirazione dai giovani per lottare contro ogni ingiustizia.”
di Marcello Strano