Lapidario il presidente ucraino. “Perché la guerra sia breve, ci serve un maggior aiuto”. È questo il concetto dichiaratamente espresso a David Letterman nella sua intervista su Netflix. A quel punto non poteva mancare anche l’apologia agli Stati Uniti. Quasi da clichet ha infatti dichiarato che “gli Stati Uniti sono leader nel sostegno fornito. Senza di loro per noi sarebbero molto dura. La domanda su quanto durerà la guerra dipende interamente da questo sostegno”. Ha quindi ribadito il concetto: “perché la guerra sia più breve, serve un maggior aiuto”.
Zelensky non fa giri di parole. La condizione non glielo consente. Invitato a partecipare da remoto a una riunione dei grandi Sette dell’Unione Europea non ha mandato a dire sulla sua esplicita richiesta.
La risposta del G7 è diplomatica ma affermativa: un coordinamento dei donatori per decidere sostanzialmente sulle armi. Si tratta quindi di istituire una piattaforma di coordinamento. Dare sostegno continuo, sia a breve che a lungo termine.
“Tutti vogliamo la pace, ma per portare la pace servono le armi. La Russia capisce solo il linguaggio della forza. Senza armamenti sarebbe troppo complicato portare avanti questa sfida e difendere i valori non solo in Ucraina ma in tutto il mondo”. Così ha spiegato l’ambasciatore ucraino in Italia.
Sempre l’ambasciatore ha accennato a una possibile pausa che la Russia avrebbe bisogno di osservare per loro problemi. È in questo momento, sempre secondo il rappresentante del governo ucraino, che invece bisogna insistere con gli strumenti di difesa.