L’immagine mostra NGC 1087, che ricorda un serpente addormentato e arricciato. Questa galassia a spirale, situata a circa 80 milioni di anni luce dalla Terra nella costellazione del Cetus, è stata catturata qui da una combinazione di osservazioni condotte a diverse lunghezze d’onda – o colori – della luce.
Ma non c’è da preoccuparsi, NGC 1087 non vi avvelenerà! L’apparente minaccioso bagliore rosso corrisponde in realtà a nubi di gas molecolare freddo, la materia prima da cui si formano le stelle. Gli astronomi sono in grado di fotografare queste nubi grazie all’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) con sede in Cile, di cui l’ESO è partner. Le regioni bluastre sullo sfondo rivelano le stelle più vecchie e già formate, fotografate dallo strumento “Multi-Unit Spectroscopic Explorer” (MUSE) sul Very Large Telescope (VLT) dell’ESO, sempre in Cile.
Le immagini sono state scattate nell’ambito del progetto “Physics at High Angular resolution in Nearby GalaxieS” (PHANGS). Il team sta effettuando osservazioni ad alta risoluzione delle galassie vicine con telescopi che operano in un’ampia gamma di lunghezze d’onda. Le diverse lunghezze d’onda ci informano sulle proprietà fisiche delle stelle, del gas e della polvere all’interno delle galassie e, confrontandole, gli astronomi sono in grado di studiare cosa attiva, stimola o ostacola la nascita di nuove stelle.
di Marcello Strano