Sembra una parola dell’estremo oriente, delle terre del Sol Levante ma l’Inghilterra vanta il primato del termine DJing.
Piano di lavoro di Mr. Ties
Il DJing, infatti, è L’attività svolta dal disc jockey, al fine di creare mix di suoni in maniera limpida, ed il termine inglese DJing, specifica che questa attività richiede conoscenze teorico-pratiche di carattere musicale ed elettronico che lo individuano come l’artista del mixaggio. Le citazioni a brani conosciuti ed opportunamente modificati ampliano, riducono e trasfigurano la traccia musicale di partenza per ottenere così una nuova traccia, senza che si distingua necessariamente il passaggio dal conosciuto al nuovo prodotto che per questo, sarà originale. Ed è qui che si mettono in atto strategie analogiche e digitali, hardware e software.
Mr. Ties
L’artista è in grado di combinare e fondere stili, generi e sonorità diverse per comunicare il proprio concetto di musica nella sua essenza più pura.
Francesco De Nittis è Mr. Ties
Francesco De Nittis, in arte Mr. Ties, è l’essenza del DJing e ci sembra strano che Amadeus ancora non l’abbia coinvolto nelle sue performance sanremesi.
A differenza del concerto rock o dell’esecuzione dal vivo di musica odierna e classica, qui si attuano criteri di improvvisazione che rendono la performance sonora, unica e irripetibile, e si ricerca l’attenzione del pubblico per condurlo ad una sfida culturale che spontaneamente lo porterà alla danza. Ogni vinile è stato scovato e ricercato con meticolosità in ogni viaggio di Mr. Ties nelle Terre del Sol Levante. La creatività di questo artista va individuata nell’intera sua traccia di musica affinché l’opera completa sia costituita dall’alternarsi di ripetizioni/innovazioni più o meno lunghe, tenute per un tempo variabile che va dalla durata del brano fino all’intera sessione musicale, del dj-live set. Alla base ripetuta si aggiungono via via altri elementi fatti di loop, campionamenti, frammenti che nella durata della performance si ripetono e formano blocchi musicali che si sparpagliano nel corso dell’intera traccia. Il risultato di un continuum musicale senza interruzioni richiede all’artista l’utilizzazione di tecniche strumentali e specialmente di abilità manuali.
Mr. Ties a Pitti Uomo 91° edizione
Mr. Ties venne scelto per la terza edizione del party Urban & Tropical Animals nella 91esima edizione di Pitti Immagine Uomo, che negli spazi della Fortezza da Basso di Firenze al ritmo del tema “Pitti Danceoff”, si è esibito per un pubblico scelto che ha riconosciuto ed apprezzato la genialità della sua arte.
Mr. Ties è uno dei più innovativi dj della scena musicale underground europea.
La spontaneità e la passione con cui mette ogni disco durante i suoi set è il risultato dei suoi pensieri, delle sue esperienze e dei viaggi in estremo oriente.
Un concetto al quale Mr. Ties fa riferimento è che la libertà dell’essere dipende solo e unicamente dalla tranquillità del gruppo sociale che ha trovato soluzioni ai problemi, allontanando così le guerre, l’aggressività, le disparità sociali, senza rendere i poveri sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi, perché questa è la religione dei soldi! Religione che non fa nulla per i bambini che hanno fame, che hanno sete e che non dà loro medicinali e scuole adeguate. “Io non riesco a pensare in questo modo! E tutta questa restrizione, i mancati aiuti, perché non c’è guadagno ad aiutare le minoranze, non fa notizia! Non è cambiato nulla da cinquanta anni a questa parte. Ad Istanbul per esempio, ci sono bambini per strada che vendono i fazzoletti. Già negli anni ‘50 e ‘60 alcuni scrittori descrivevano questo fenomeno, in cinquant’anni nulla è cambiato. La solidarietà sembra non esista. Le piccole cose, come la musica o un bel fiore possono darci un momento di felicità ma è una emozione effimera, è un palliativo fino a quando non capiremo che tutta l’umanità, tutti gli esseri viventi devono essere rispettati, e non farli morire annegati nel mar mediterraneo!” Ed aggiunge che con l’egoismo, le nostre ossessioni e la tecnologia, stiamo distruggendo tutto. Non si può annusare una magnolia sull’i-phone! Enjoy the moment, goditi il momento, go with flow, fatti trasportare dalla vita, “da piccolo ero affascinato da ogni tipo di musica. Tra le prime parole che ho pronunciato c’è stato: cacao meravigliao!”
Dalla Puglia a Berlino dove Mr Ties ha ideato l’evento Homopatik una delle serate più rivoluzionarie della città.
Sei un ragazzo pugliese, di Giovinazzo, provincia di Bari, che come molti ha deciso di inseguire il suo sogno e di lasciare l’Italia per Berlino perché in Italia non viene considerato il lavoro del dj. Dalle varie interviste che hai avuto leggo che avevi varie opzioni oltre ad adeguarti a ciò che “non ti offriva” l’Italia: New York, Tokio, Berlino, e hai scelto Berlino. “Quando sono arrivato, Friedrichshain, il quartiere dall’atmosfera punk e alternativa, era deserto e sembrava post apocalittico; eppure l’ho adorato, mi muovevo curiosando fra edifici vuoti e party super strani, un periodo che per molti versi mi manca”.
Hai organizzato un party molto alternativo a Berlino l’Homopatik che è stato considerato uno degli eventi più importanti e rinomati della città, perché in quell’evento sei riuscito a far percepire quell’aria di fermento giovanile, fuori da tutte le etichette convenzionali, che molti Berlinesi ancora ricordano con nostalgia.
“Homopatik ha rappresentato lo spirito autentico dei partecipanti, che mi ha coinvolto in prima persona nonostante lo avessi organizzato io. Cerco di trasmettere la mia visione. Suono di fronte a tantissime persone come se fossero solo quattro persone con la voglia di farsi coinvolgere dalla musica così come mi ascoltavano agli inizi. Purtroppo la tecnologia produce deficit di attenzione: ora tutti sono in rete ma nessuno è qui”.
Francesco De Nittis, è un artista anche nel suo abbigliamento e nel modo di proporsi al pubblico. Non è da tutti abbinare le più disparate cravatte ed indossarle senza camicia. Ed è la stessa logica che applica ai dischi riuscendo a miscelare generi e stili tra loro differenti. Una sua concezione estetica e musicale per la quale passa da essere meticoloso artigiano ad attento e scrupoloso manager del sound, riuscendo a far dialogare un pezzo techno con una sonata di Beethoven.
Cosa è la musica per te?
“Per me la musica è una divinità, è attorno a noi e dentro di noi, sempre e dovunque. Pensare che un sordo ha composto le sinfonie più incredibili della storia ti fa capire la forza della musica. Dovunque tu sia ti basta chiudere gli occhi per sentire i suoni che ti circondano e se poggi la mano sul petto avvertirai il battito del tuo cuore. L’uomo ha sempre provato queste sensazioni ed ha cercato di riprodurre il suono e i ritmi della natura. Nella natura c’è già una sinfonia. Il mio approccio è il più naturale possibile; a me interessa il fluire delle emozioni, cogliere l’attimo anche nel mixare e trasferire queste sensazioni al mio pubblico”.
Giuseppe Lorin