Il Parco Nazionale della Sila Piccola Centro Natura, Taverna (Catanzaro) ospita sino al 30 ottobre 2023 “ Il filo che lega e S-lega. Le trame e gli intrecci “ di Rosa Spina. La mostra che è stata curata dall’artista, è stata organizzata col centro antiviolenza regionale “ATTIVAMENTE COINVOLTE APS”, il Comune di Taverna e il Reparto Carabinieri Biodiversità di Catanzaro allo scopo di implementare “Il filo della solidarietà femminile” contro la violenza di genere, ricordando la scomparsa di Maria Chindamo, l’imprenditrice calabrese 42 enne di Vibo Valentia, sequestrata e uccisa il 16 maggio 2016 in circostanze orribili, chiarite solo dopo 7 anni di indagini. Rosa Spina, dal 1964 è attiva in numerose manifestazioni d’Arte Contemporanea sia nazionali che internazionali ed ha ottenuto svariati premi, riconoscimenti e consensi da parte della critica. «Rosa Spina tesse ugualmente per donne e uomini, perche’ fare arte col filo, vuol dire, innanzitutto, meditare sul senso più instrinseco delle cose, a partire dalla loro radice etimologica. Se è vero che ogni opera , come ci insegnano le scienze del linguaggio, è un testo , qualcosa, cioè, di organizzato nel proposito primario di comunicare, è vero che ogni testo è, etimologicamente parlando, una tessitura, ovvero una composizione di elementi che si intrecciano fra di essi, determinando in tal modo, una struttura»,( Vittorio Sgarbi).
Originaria di Giarre in provincia di Catania, ma calabrese di adozione, vive e lavora a Catanzaro dove ha insegnato “discipline pittoriche” presso il Liceo Artistico Statale. Pioniera della corrente artistica contemporanea “Fiber Art” l’artista implementa la tecnica del Dèfilage indagando la materia per trasmutazioni di forme, reti, fili, colori. “Cascate di fili reinterpretate e trasformate esprimono una nuova forza creativa, producono contatti impensabili e allargano nuovi orizzonti mentali e visivi”.
Le 22 opere esposte per l’occasione all’interno del Museo nella Sila oltre alle 4 installazioni nel bosco adagiate sui tronchi degli alberi di Pino sono riflessioni profonde dell’artista. Tra le opere esposte al “ Centro Natura”, solo per menzionarne:“ TAPPETO” un’ installazione sul prato realizzata con fibre riciclate; “ NATURA” un lavoro suggestivo dove la natura è vista attraverso una magica astrazione; “ MEMORIA STORICA” un’ opera che fa viaggiare nel passato delle donne della Magna Grecia, terra del mito e del presente sofferto, auspicando ad un futuro migliore; “GEROGLIFICI MENTALI” un’ installazione tematica che spazia tra il reale e il fantastico oppure l’opera “ DIPANARE IL FILO CHE LEGA E S-LEGA” con un chiaro riferimento a storie e visioni, favole e fiabe ed a migliaia di avventure accumulate che conducono lungo un viaggio sognato; oppure“ IL FILO E LA TELA” con un chiaro riferimento al mito di Penelope e Arianna. Degna di nota anche l’ opera “ MITI E LEGGENDE” che come scrive Virgilio Patarini nel suo testo: «Attraverso la tessitura arcana dei fili dell’esistenza, lo spettatore ripercorrere con gli occhi dell’anima la storia, a fare memoria personale e collettiva. È il ritorno al grembo originario dell’umanità tra la Magna Grecia e Bisanzio, nella luce emanata dai colori dei fili per disegnare racconti e involare pensieri. Ma la memoria è anche interpretazione estetica di un passato ancestrale che si avviluppa in un lungo percorso di ricerca dialettica in cui superare i confini imposti dalla finitezza dell’uomo»,
di Daniela Paties Montagner
immagine in evidenza: l’artista Rosa Spina davanti ad una sua opera, foto di Daniela Paties Montagner