La romantica via “E’ notte, si spengono le luci, nessuno sulla strada, l’ultima carrozza si allontana, cigolando se ne va”…., sembrano appropriate le parole del nota canzone di Domenico Modugno, nella quale l’uomo in frac rimasto nella notte con la sola amica malinconia, potrebbe infatti rappresentare simbolicamente lo spirito che ha animato la manifestazione dopo la chiusura.
In questa fugace settimana a cavallo di una primavera piovosa, la classica mostra di arte contemporanea celebrata nella consueta via Margutta è terminata. Nel velo di romanticismo che l’evento ha lasciato tra i visitatori, i box ridondanti di immagini, di colori e di fantasiosa creatività che avevano dato a questa via una sorta di autonoma vitalità , adesso come in una storia felliniana sono magicamente scomparsi. Oggi la strada appare privata dei suoi gioielli più belli e lasciata così nuda sotto la pioggia. Cade infatti a Roma ancora la pioggia di primavera sul lastrico bagnato oggi privo dei festanti calpestii dei visitatori anch’essi improvvisamente scomparsi . Via Margutta sembra impersonare il rammarico che la maggior parte dei protagonisti e dei visitatori prova quando dopo la gratificazione del piacere come se Cronos il dio della mitologia greca che tutto divora, fosse apparso per mettere fine alla piacevolezza del tempo che lui stesso inesorabilmente scandisce.
L’innovazione tecnologica – L’intelligenza artificiale, tematica della mostra 2024, ha indubbiamente aperto nuovi orizzonti anche nell’ambito dell’arte figurativa, offrendo ai pittori opportunità senza precedenti per esplorare nuove forme espressive e sperimentare tecniche altrimenti inaccessibili. Tuttavia, quando si affronta questo tema nell’arte, la corretta interpretazione da parte degli espositori lungo via Margutta è stata fondamentale per dare significato alle opere presentate. Sorge però spontaneo domandarsi su quale base si afferma che queste riflettano correttamente soltanto il tema e non il mezzo creativo dell’intelligenza artificiale, considerando la molteplicità di interazione tra l’arte e l’AI? È importante chiarire che i quadri esposti nella mostra rappresentavano effettivamente l’interpretazione simbolica dell’intelligenza artificiale da parte dei pittori attraverso la propria arte, e non il contrario.
La risposta alla domanda successiva, su cosa significhi il “contrario”, sta nel comprendere che le opere riguardanti l’intelligenza artificiale esibite a via Margutta a fronte dei loro contenuti ed alla semiotica delle forme non esprimevano il ricorso all’ausilio della AI ma piuttosto ai concetti simbolicamente legati a essa. Tuttavia, ciò non si esclude la possibilità che in futuro la relazione tra arte e intelligenza artificiale possa evolversi ulteriormente in altre forme.
Il valore della Associazione – La tematica della esposizione riflette quindi, una transizione temporale che si intravede e che probabilmente si realizzerà nel futuro al di là dell’attuale “orizzonte degli eventi”. Si tratta di una transizione che prelude la crescente integrazione tra l’arte umana e l’intelligenza artificiale, aprendo pertanto, nuovi scenari di creatività e sperimentazione che sfidano le attuali concezioni artistiche. Tutto quanto insieme esprime il valore complessivo che la Associazione dei Cento Pittori Via Margutta ha voluto rappresentare tra tradizione, attualità e futuro. E’ per questo motivo che ancor di più non sono i quadri esposti che hanno dato alla Mostra valore ma il contrario, è la mostra conferisce alle opere di valore professionalmente prescelte l’alto emblema della propria garanzia artistica in Italia e all’estero”.