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Viviana Pierdominici: icona italiana della danza orientale

La Danza Orientale dalle origini molto antiche. Danza femminile ed elegante, che incarna fertilità e scoperta di sé. Attraverso i secoli ha subìto diverse influenze, creando stili differenti in base all'area geografica da cui deriva. Approfondiamo l’argomento con la danzatrice, icona italiana di questa disciplina: Viviana Pierdominici.

Eleonora Francescucci by Eleonora Francescucci
16 Gennaio 2023
in Personaggi
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L’amore per la danza l’accompagna dall’età di sei anni e non l’ha mai abbandonata facendola arrivare veramente in alto. Viviana Pierdominici di Ladispoli in provincia di Roma, incontra la Danza Orientale a sedici anni, che segnerà il suo percorso diventando un mezzo fondamentale attraverso cui esprimere la sua personalità e creatività.

Oggi Viviana è una performer ed insegnante di Danza Orientale e Fusion Belly Dance, ma lasciamo che sia lei a svelarci la sua arte…

Viviana Pierdominici, come nasce la sua passione per la danza? Ho iniziato a danzare quando ero molto piccola. Da bambina mi piaceva muovermi sulla musica e usavo i foulard di mia madre per improvvisare dei costumi di scena colorati e svolazzanti. All’età di 6 anni quindi ho chiesto di poter studiare danza classica, ed è stato quello, ovviamente, il mio primissimo approccio al mondo della danza. Ho amato sin da subito la grazia e la leggerezza, l’estetica di quel mondo così elegante e raffinato e quando, a 16 anni, ho deciso (per pura curiosità) di intraprendere lo studio della Danza Orientale, ho portato con me molto di quel bagaglio in termini di stile e dedizione. L’amore per la Danza Orientale e poi la Fusion Belly Dance si è radicato, come tutte le cose che promettono di essere durature, lentamente e sempre più, nel corso di tutti questi anni.

Parlando della sua carriera ha avuto modo di studiare e approfondire e portare in scena molti stili, dal folklore egiziano a quello arano, dal raqs sharqi al baladi, lavorando con numerosi accessori che accompagnano queste danze. Oggi quanto c’è di queste tipologie in Viviana? Ogni stile che ho approfondito ha sicuramente arricchito la mia tecnica e la mia espressività. La cosa più piacevole e sorprendente però è stata, all’inverso, aver trovato un pezzo di me stessa in ogni danza, da quella più eterea a quella più terrena. Ciò che questi stili di danza principalmente fanno, in effetti, è proprio portare alla luce qualcosa che già è dentro di noi. E’ un mix perfetto tra imparare e scoprire cose nuove su se stessi e sul mondo. Se dovessi indicare uno stile più rappresentativo di altri, comunque, sarebbe la Fusion Belly Dance, perché è in questa forma di danza che viene maggiormente appagato il mio desiderio di sperimentazione.

Recentemente è stata nominata “Rappresentante Nazionale della Fusion Belly Dance”, cosa significa questo per lei? Come dicevo, la Fusion Belly Dance è lo stile che più di altri accoglie le mie esigenze artistiche e da cui mi sento, di conseguenza, più rappresentata. Aver avuto un riconoscimento legato a questa danza è una bellissima soddisfazione e una grandissima responsabilità allo stesso tempo. Significa aver costruito tanto ma soprattutto avere ancora molto da costruire. L’obiettivo più grande che abbiamo, all’interno della W.I.O. (World Intercultural Organization), è proprio quello di diffondere la conoscenza e l’amore per la danza e la cultura in generale, in tutte le loro espressioni. Lo faremo attraverso il campionato che si terrà il prossimo 5 marzo a Roma e accoglierà scuole da tutta Italia, e con le attività formative e performative dell’Expo Universale che si terrà a giugno nella splendida cornice del Laghetto dell’Eur.

La danza orientale è molto sensuale ed elegante, rispetto ad altre discipline che stanno prendendo piede in questo momento in ambito femminile, come possiamo collocarla e soprattutto la donna che si avvicina a questa specialità che caratteristica ha? La Danza Orientale, per la sua tecnica, per la sua forza espressiva, mette semplicemente in luce ciò che naturalmente appartiene al mondo femminile: la sinuosità, l’eleganza, la forza e l’intensità delle emozioni. La “sensualità” è un risultato innegabile ma che non viene mai direttamente inseguito. Ciò che invece principalmente cerca chi si iscrive ai corsi è l’amore per se stesso, un contatto profondo col proprio corpo, la riscoperta della propria bellezza e, ovviamente, la conoscenza di nuove culture. La Danza Orientale, infatti, promette di svelare le potenzialità fisiche ed espressive di chiunque abbia voglia di studiarla, garantendo grandi soddisfazioni personali.

Una donna che benefici può avere imparando questa tipologia di danza? La Danza Orientale e la Fusion Belly Dance lavorano sulla coscienza e la conoscenza di sé, aumentando l’autostima. Migliorano la coordinazione, tonificano la muscolatura e donano eleganza e grazia a qualsiasi tipo di corporatura. Riuscire, tramite le isolazioni, a conoscere e guidare ogni parte del proprio corpo è un vantaggio che si riflette anche nella vita quotidiana del danzatore. E, non ultimo, il lavoro di gruppo basato sul supporto reciproco, sull’accoglienza e il rispetto delle diversità, aiuta le allieve a migliorare la loro vita anche dal punto di vista sociale.

Grazie alla sua esperienza in questa tipologia di danza, ha fondato il gruppo “Raqs Nouveau”, può parlarci di loro? Raqs Nouveau è un progetto a cui tengo molto. E’ il primo gruppo di Fusion Belly Dance che ho avuto il piacere di formare e che ho l’onore di guidare. E’ composto da allieve che si sono distinte per capacità, serietà e dedizione. In meno di un anno abbiamo partecipato a festival molto importanti e collaborato con band storiche. Non potrei essere più contenta di così. Mi sento davvero molto fortunata ad averle incontrate e a poter lavorare con loro.

Che progetti avete in futuro come “Raqs Nouveau”? Nel futuro delle Raqs Nouveau c’è sicuramente uno spettacolo. Stiamo lavorando sul repertorio di coreografie che costituirà uno spettacolo interamente dedicato alla Fusion Belly Dance e spero che potremo portarlo in scena già dalla prossima estate. Più a stretto giro, invece, abbiamo un appuntamento importante con un palco molto prestigioso. Il 27 gennaio danzeremo sulla musica dal vivo degli Indaco (gruppo storico di world music) durante il loro concerto presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. E’ un evento che abbiamo accolto con grande entusiasmo.

Che progetti futuri ha come Viviana Pierdominici? I miei progetti futuri, come danzatrice solista, sono legati ancora alla produzione di uno spettacolo e ad una partecipazione di cui ancora non posso parlare… Altro aspetto del mio lavoro, che continuerò ovviamente a coltivare, è quello dell’insegnamento. Attualmente sono docente presso la Profession Dance di Ladispoli, che è anche il luogo in cui è avvenuto il mio primo contatto con la danza classica e poi con quella orientale. Continuerò a tenere corsi (dal vivo e online) per accogliere allieve di tutte le età e tutti i livelli e da ogni parte del mondo. Uno dei miei obiettivi è quello di creare un metodo, un format di insegnamento, che possa aiutare le danzatrici a sviluppare un profilo artistico oltre che una capacità tecnica e che possa quindi contribuire a una diffusione più alta e consapevole di queste danze, facendole emergere e apprezzare come meritano.

 

Eleonora Francescucci

 

Tags: Viviana Pierdominici: Danza Orientale; Ladispoli;
Eleonora Francescucci

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