ROMA – Residui di carne equina sono stati rilevati nelle polpette dei fast food del colosso svedese dei mobili low-cost. La conferma è arrivata dal produttore che ha deciso di ritirare i cibi incriminati di sofisticazione alimentare.
La quantità di genere estraneo rinvenuto nei prodotti della Dafgaard, casa fornitrice dell’Ikea, secondo quanto riportato dall’Agenzia svedese della sicurezza alimentare e da quanto battuto ieri dall’agenzia di stampa TT, oscillerebbe tra l’1 e il 10% del totale.
Appena due giorni fa, l’Ikea dopo aver effettuato diversi test su più di 320 prodotti di ben 25 paesi approvvigionati dalla Dafgaard, aveva smentito la contaminazione delle sue polpette, specificando però di essere ancora in attesa dei risultati di Brno e Praga, città della Repubblica Ceca, che hanno fatto scoppiare per prime il caso.
Nella stessa giornata, anche la direzione della filiale italiana della holding svedese in un comunicato stampa di poche righe si apprestava a dichiarare: «Sono state analizzate 15 buste di polpette provenienti da diversi lotti di fornitura, 3 di queste buste provenivano dallo stesso lotto analizzato nella Repubblica Ceca. In seguito ai risultati delle analisi compiute dalle Autorità Sanitarie della Repubblica Ceca sulle polpette in vendita nei ristoranti dei nostri punti vendita, Ikea ha immediatamente disposto esami approfonditi sulle polpette servite nei suoi ristoranti anche in Italia, in particolare sui lotti provenienti dallo stesso fornitore di quelle analizzate a Praga. I risultati delle analisi effettuate evidenziano che non è stata usata carne di cavallo nelle polpette e che quindi quanto dichiarato nella descrizione del prodotto, ossia che l’impasto delle polpette è costituito solo da carne di manzo e di maiale, corrisponde a quanto i clienti hanno acquistato e consumato. A tutela del rapporto fiduciario con i propri clienti Ikea ha comunque disposto che tutti i clienti che vorranno riportare le polpette acquistate in negozio riceveranno il rimborso».
Dopo l’esplosione dello scandalo e la clamorosa smentita delle ultime ore, la portavoce del quartier generale Ikea, Ylva Magnusson ha annunciato che il gruppo bloccherà, per il momento, la commercializzazione delle polpette dai bistrot di 20 paesi europei: Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Ungheria, Portogallo, Finlandia, Paesi Bassi, Romania, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Svezia, Spagna e Irlanda. I successivi comunicati del management svedese, hanno invece sottolineato che nei prossimi giorni saranno programmate delle verifiche a campione nei punti di ristoro caraibici e asiatici.
Ernesto De Benedictis