“L’Ebrezza del Tennis”, un libro che parla di “filosofia dello sport” e che non è facile sintetizzare.
Assistiamo ad un momento magico di espansione di tutte le discipline sportive nel mondo in particolare del tennis sia perché è uno sport individuale nel quale ognuno si può riconoscere sia per l’innegabile eleganza della tecnica e della armonia del gesto atletico.
Come è noto lo sport non è solo muscoli e movimento ma è una antica filosofia di vita, un modo di rappresentare l’esistenza, l’essere, secondo scelte positive e creative fondate su comportamenti morali e coraggiosi. Così si sono avvalsi dei saperi di alcune scienze dello spirito per tradurre la bellezza del movimento in uno “Statuto” etico che possa comprendere l’espressione di ogni tradizione e di ogni forma di benessere e poter raggiungere ogni territorio ai confini del mondo.
Il gioco è libertà e divertimento. Ogni bambino crea il suo gioco non quello di chi gli vuole imporre un modello.
Gli autori hanno pensato, quindi, in questo momento di grande interesse per lo sport in particolare per il tennis, con un italiano campione del mondo, di teorizzare uno “Statuto” che possa esaltare i valori autentici dello Sport quali la lealtà, il coraggio, il rispetto dell’altro, l’educazione verso gli spettatori, ma anche l’impegno quotidiano, la costanza nell’allenamento, l’equilibrio, l’assenza di presunzione. E soprattutto considerare l’importanza primaria dei centri di addestramento sportivo, le scuole di preparazione agonistica, le accademie per le eccellenze, come pure tutte le figure professionali che nel passato come nel presente preparano e formano con grande dedizione i giovani che scelgono di avvicinarsi allo Sport che costituisce da sempre una grande scuola per la vita.
Questo ed altro hanno voluto mettere per iscritto, ma il libro va letto proprio perché costituisce lo “Statuto morale” di tutti gli sport in particolare del tennis.