Dopo la recente intervista rilasciata da Ilaria Salis al “Pulp Podcast” di Fedez, in cui l’eurocandidata di AVS ha dichiarato di essere favorevole all’abolizione delle carceri, è arrivata una dura replica da parte di Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro, la giovane brutalmente uccisa a Macerata nel 2018.
Con una lettera aperta, Verni ha espresso tutto il suo sdegno per le affermazioni di Salis, ritenendole non solo utopiche, ma anche pericolose e disumane. “Non ti chiamo onorevole”, scrive Verni, “perché ritengo siano titoli dati dagli uomini e non da Dio. Siamo tutti esseri umani su questa terra e l’unica cosa certa è che moriremo tutti e tutti ci ritroveremo a fare i conti con i nostri peccati”.
Nel suo messaggio accorato, Alessandra Verni accusa la Salis di ignorare completamente il dolore delle vittime e delle loro famiglie, promuovendo una visione della giustizia che rischia di tutelare più i criminali che chi ha subito violenze e perdite irreparabili. “Le tue affermazioni sull’abolizione delle carceri sono non solo irrealistiche, ma anche profondamente crudeli”, prosegue, sottolineando come la sicurezza delle comunità e il rispetto per le vittime debbano essere la priorità in ogni discussione sulle riforme penali.
“Parlare di abolire le carceri significa dimenticare le vite spezzate, le famiglie distrutte e il terrore che molte persone vivono ogni giorno”, scrive ancora la mamma di Pamela Mastropietro, accusando Ilaria Salis di muoversi su un piano teorico scollegato dalla realtà. “La giustizia non è un concetto astratto: è il diritto di ogni vittima di sentirsi protetta e rispettata”.
Nel finale della lettera, la Verni invita la Salis a confrontarsi direttamente con i familiari delle vittime, e a riflettere più profondamente sul significato e sull’impatto delle sue parole. “Abbi il coraggio di confrontarti apertamente con le vittime sopravvissute e con i familiari delle vittime che, per mano di altri soggetti, hanno avuto le vite ed i sogni spezzati”.
Il messaggio di Alessandra Verni è un grido di dolore, ma anche un forte richiamo alla responsabilità di chi ha voce pubblica e ambizioni politiche: non dimenticare mai chi ha già pagato il prezzo più alto.
Il comunicato rappresenta un appello forte e sentito affinché il dibattito politico tenga conto non solo dei principi ideologici, ma soprattutto della realtà di chi convive ogni giorno con ferite impossibili da rimarginare.